Imposte: ridurle si può, adesso.

Da un bilancio consolidato, un sostegno
Il carico fiscale nazionale sulle famiglie, sulle ditte individuali e sulle aziende in Italia è alto, innegabilmente alto, tanto alto da frenare investimenti, assunzioni e azioni comuni di sviluppo, in favore di aree estere dove il carico fiscale nazionale è più basso. Una piccola parte di questo carico e costituita da imposte comunali (quasi sempre addizionali, ovvero quelle parti percentuali minime a discrezione dei vari comuni) che servono a sostenere i costi dei servizi per i cittadini, soprattutto quelli a domanda individuale. Nel 2009 abbiamo affrontato un primo mandato con moltissimi mutui trentennali sulle spalle, e un livello di evasione fiscale davvero importante. Ci sono voluti diversi anni per estinguere quasi tutti i mutui e per riportare l'evasione ad un livello non tanto accettabile (l'evasione non lo è mai) quanto sicuramente più contenuto, e nello stesso tempo NON aumentando le tariffe di servizi fondamentali come la Mensa, o il Trasporto Scolastico, o ancora la retta dell'asilo nido. Un bilancio così consolidato, chiaro e trasparente ci consentirà nei prossimi mandati di abbassare alcune delle imposte comunali, ma vediamo come, per chiarire bene quali sono le nostre intenzioni. Prima di tutto il sostegno ai bassi redditi: riduzione dell’addizionale comunale IRPEF con esenzione totale dell'IRPEF per le famiglie con un reddito complessivo al di sotto dei € 25.000 annui. Non uno specchietto per le allodole, ma un aiuto fattivo, che impegnerà risorse importanti. poi un provvedimento a beneficio dello sviluppo e del lavoro, ovvero la riduzione per le attività produttive dell'unica imposta dove abbiamo più margine, l'IMU. Un modo che speriamo possa servire alle aziende per allentare il carico fiscale, e magari per poter fare anche piccolissimi investimenti necessari per stare al passo del mercato. (Riserviamo un capitolo a parte per la NO TAX AREA, che spiegheremo meglio in un articolo ad-hoc, e per il quale abbiamo dovuto studiare molti esempi a livello internazionale) Non siamo abituati a promettere follie, per noi la politica è una questione di fiducia.
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